Rischio di ricorrenza di tumore stromale gastrointestinale dopo chirurgia
Il rischio di recidiva del tumore stromale gastrointestinale ( GIST ) dopo la terapia chirurgica deve essere stimato quando si prende in considerazione la terapia sistemica adiuvante.
Uno studio ha valutato i fattori prognostici in pazienti con GIST operabile per comparare schemi di stratificazione del rischio ampiamente utilizzati e per sviluppare un nuovo metodo per la stima del rischio.
Coorti di popolazione di pazienti con diagnosi di GIST operabile non sottoposti a terapia adiuvante, sono state identificate dalla letteratura e sono stati ottenuti e analizzati in maniera congiunta dati da 10 serie per un totale di 2.560 pazienti.
Il rischio di ricorrenza del tumore è stato stratificato utilizzando i criteri ( consenso ) del National Institute of Health ( NIH ), i criteri consenso modificati e quelli dell’AFIP ( Armed Forces Institute of Pathology ).
I risultati sono stati validati in una coorte indipendente, in singolo Centro, costituita da 920 pazienti con GIST.
La stima della sopravvivenza libera da recidiva a 15 anni, dopo l’intervento chirurgico, è stata pari al 59.9%; poche ricorrenze si sono manifestate dopo i primi 10 anni di follow-up.
Maggiori dimensioni del tumore, conta mitotica elevata, localizzazione non-gastrica, osservazione di rottura e sesso maschile sono stati identificati come fattori prognostici avversi indipendenti.
Nell’analisi delle curve ROC, la sopravvivenza libera da recidiva a 10 anni, i criteri NIH, quelli modificati e i criteri AFIP hanno mostrato una AUC ( area sotto la curva ), rispettivamente, di 0.79, 0.78 e 0.82.
I criteri consenso modificati hanno identificato un singolo gruppo di rischio.
Dato che le dimensioni del tumore e la conta mitotica hanno mostrato un’associazione non-lineare con il rischio di ricorrenza di GIST, sono state generate nuove mappe del profilo prognostico utilizzando modelli non-lineari delle dimensioni della massa e della conta mitotica, e prendendo in considerazione la localizzazione e la rottura del tumore.
Il modello non lineare ha accuratamente predetto il rischio di ricorrenza ( AUC=0.88 ).
In conclusione, gli schemi di stratificazione del rischio valutati permettono di identificare i pazienti con probabilità di essere curati con la sola terapia chirurgica.
Sebbene la classificazione NIH modificata rappresenti il criterio migliore per identificare un singolo gruppo ad alto rischio da prendere in considerazione per la terapia adiuvante, le mappe di profilo prognostico ottenute da modelli non-lineari risultano appropriate per la stima degli esiti individualizzati. ( Xagena2012 )
Joensuu H et al, Lancet Oncol 2012; 13: 265-274
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